Sultana è una indiana che una sera si lascia andare in poltrona a guardare la bellezza della luna e delle stelle, e persa nei suoi pensieri finisce per assopirsi. Il racconto di un sogno che è una sorprendente utopia tutta al femminile. Sultana incontra nel sogno una donna, una sorta di Virgilio in gonnella, che l'accompagnerà alla scoperta di un mondo alla rovescia. La Terra delle donne è un mondo in cui i principi-guida sono la pace e la conoscenza, e a reggerne le sorti sono le donne. Gli uomini hanno sprecato la loro occasione a causa dell'innata aggressività, hanno governato con la forza e nulla di buono sono riusciti a produrre, sicché è giunto il turno delle donne. I luoghi che Sultana attraversa sono popolati solo di presenze femminili, poiché agli uomini è stata imposta la reclusione entro le mura domestiche. Una sorta di segregazione alla rovescia, che alla forza rivoluzionaria abbina la capacità visionaria: nella loro Terra, le donne, grazie alle loro pionieristiche ricerche, riescono a ridurre la fatica dei lavori manuali ricorrendo ad avveniristiche invenzioni. Begum Rokheya fu una pioniera del pensiero femminista in India, scrisse questo racconto nel 1905 dieci anni prima della comparsa in America di Herland, il testo di Charlotte Gilman considerato fondativo del femminismo universale. Questa edizione è illustrata da Durga Bai artista della tribù Gond dell'India centrale, che col suo tratto immaginifico ha saputo restituire a questa centenaria favola indiana l'atmosfera del sogno.