La storia ha come sfondo un lago alpino dove il protagonista trascorre un periodo di vacanza. L'occasione è favorevole per fare un bilancio della sua vita. È una sorta di anarchico folgorato dalla lettura del testo più famoso di Max Stirner, "L'unico e le sue proprietà", di cui tenta con risultati variabili di metterne in pratica alcuni principi. Piuttosto raffinato, si può definire un "ateo-credente" che ha fatto della solitudine la sua ragione di vita, la motivazione necessaria a proseguire, benché sia conscio del proprio fallimento. Ne risulta un quadro composito, molto più vicino alle lezioni dei nichilisti che non all'anarchismo "egoista" di Stirner, benché l'egoismo, inteso come libertà assoluta, compaia spesso. Episodi s'intrecciano e altre figure compaiono: donne con cui ha intessuto relazioni più o meno lunghe, conoscenti occasionali, un unico amico e un personaggio singolare, un possidente disilluso incontrato sul lago, che dopo un approccio sospettoso e invadente finisce per rivelarsi una specie di filosofo naturale quanto involontario. Al fondo la solitudine e una critica della società, che ha spesso "trasvalutato i valori", confondendo volutamente i mezzi con i fini. E forse, come unica eccezione, la musica, che da Mozart passando per "i suoni del silenzio" giunge all'espressionismo di Debussy e ai "toni alti" di Richard Strauss per chiudersi, ancora, con Mozart e il suo Don Giovanni.