Il primissimo approccio di Aligi Sassu con la scultura avviene attraverso la ceramica e solo dieci anni dopo gli esordi pittorici, alla fine degli anni Trenta, in un momento storico molto florido e fertile per l'arte italiana ma alquanto difficile per l'artista. Evidenti sono le lezioni boccioniane e futuriste, così come quelle classiche ed ottocentesche. Tutte le letture e il costante studio dell'arte a lui contemporanea o del passato si fondono nella mente e nella creatività di Sassu per realizzare opere a volte caratterizzate da linee armoniose che tendono alle proporzioni classiche per eccellenza; altre volte legate a un modellare frenetico, volutamente impreciso e che si differenzia dalla realtà, in un alternarsi di concavi e convessi, di pieni e di vuoti. In questo volume si intende celebrare i sessant'anni di scultura (1939-1999) attraverso sessanta opere che delineano il cammino artistico di un maestro spesso più conosciuto per le sue opere pittoriche che per quelle plastiche.