Angelo è un bambino grasso perché passa la vita davanti alla tv, una mano al telecomando l'altra nella Nutella. I suoi lo hanno abbandonato davanti alla tivù come una volta si abbandonavano i bastardi sulla porta delle chiese. Il padre ha un'altra famiglia, la madre è un'attricetta che vanamente insegue la fama, e lo ignora. Ma è bruscamente costretta ad accorgersi che il bambino esiste: Angelo viene rapito, per sbaglio, scambiato per il figlio del vicino ricco. Mara non ha un soldo. I rapitori chiedono un miliardo o gli taglieranno la testa. Seguendo le sue tracce, Mara scopre un figlio sconosciuto, che fuori di casa era affascinante, pieno di humour e perfino fidanzato con Ada, una bambina più grassa di lui ma senza complessi. Dal disperato appello in televisione della madre nasce il programma "Buonanotte Angelo", che lancia la colletta per il riscatto. In diretta, per la prima volta Mara parla a suo figlio. Il successo è travolgente: il pubblico segue "Buonanotte Angelo" col cuore in gola, e manda offerte. Mara diventa di colpo famosa, e il prezzo è forse la vita di suo figlio. Angelo è ormai un affare colossale. La macchina mediatica rischia di ucciderlo prima dei rapitori, in una favola contemporanea dove invece dei gatti fatati si agitano il rimorso delle madri, l'onnipotenza dei media, la persecuzione dei corpi "non allineati". Nel finale una rivelazione inaspettata, anche per l'autrice.