Guerriglieri con desideri di paternità, faide tra quartieri, amori immigrati e impossibili: in queste nove storie fulminanti Daniel Alarcòn tratteggia piccoli e grandi conflitti quotidiani nell'era della globalizzazione, sospesi tra un Perù apocalittico e violento ("dove morire è lo sport nazionale") e New York, città magmatica sempre pronta a inghiottirti. Nel racconto "Guerra a lume di candela", Fernando è il contatto tra i quadri del Partito e la guerriglia, ma la sua coscienza politica andrà in crisi quando con la moglie Maruja avrà una figlia; in "Città di pagliacci", un giornalista tenta di ripercorrere la vita del padre, divisa tra due famiglie e due identità, una diurna (irreprensibile), l'altra notturna (e insospettabile); in "Suicidio nella Terza Strada" l'amore tra David, peruviano, e Reena, indiana, sarà messo a dura prova dalla madre di lei, decisa a trovare l'uomo "giusto" per sua figlia.