"L’ultimo di noi" di Adelaide Clermont-Tonnerre cerca di ricucire due destini strappati alla storia, alla vita e all’amore. Un bambino cresce con i suoi genitori adottivi in un’America degli anni settanta piena di vita e di stimoli. Non sa che sua madre l’ha dato alla luce in un giorno in cui Dresda è stata distrutta dalle bombe nel 1945. Ora la guerra sembra lontano e anche il suo passato di cui non ha voluto mai sapere troppo. Poche parole si sanno di questo giovane pieno di prospettive per il futuro, con davanti una brillante carriera. Quelle parole erano state cucite dalla madre sui suoi vestiti consunti prima ancora che nascesse. I genitori adottivi partono da lì per ricostruire il passato di quel figlio che hanno cresciuto come se fosse proprio in una New York che non ha mai vissuto lo spettro del conflitto mondiale, della deportazione e del nazismo. Werner e Rebecca forse erano i genitori di questo giovane che ora si affaccia sulle luci di Manhattan. Rebecca era ebrea e lui era accusato di una colpa da cui non riusciva a liberarsi. Il loro amore aveva superato tutto, ma non era riuscito a varcare l’odio. Sono loro i genitori di questo giovane che si trova anche lui innamorato e a vivere un amore quasi impossibile? "L’ultimo di noi" di Adelaide Clermont-Tonnerre attraversa la storia più recente e quella passata delle guerre in un romanzo che diviene saga familiare e dove quello che accadde è legato indissolubilmente a quello che siamo.