È Roma lo scenario che protegge i personaggi di questi racconti. Roma con le sue scheggiature classiche, se il paesaggio è l'Appia Antica o anche i resti di una chiesa; e ancora quella Roma che si sostiene nei silenzi dei sottoscala, dove ondeggiano tende e anche screpolature d'intonaco. È un gran salto dagli anni Cinquanta - cinema di terza visione, chioschi di bibite come vere oasi che sembra possano attenuare la povertà, e poi stentatezze solenni di scantinati dove "nonnetti" sfiniti vendono pesciolini di liquirizia, cerbottane e miccette - sfilando dunque negli anni Settanta dove tutto pare ancora in ordine. Personaggi perplessi, impauriti, anche ai margini, che si accontentano dello stupore che comunque provano per la vita e che non chiedono altro se non vegliare sulle poche cose sicure, conosciute: affetti ancora in vita o scomparsi le mura già antiche della propria casa e poi le ore del giorno, puntuali e da avvistare come inoffensive.