Franco Maiello, testimone della nascita e delle vicende del quartiere Scampia, è una sentinella della memoria di chi non si è rassegnato alle dinamiche urbanistiche, politico-amministrative e sociali che hanno contribuito nei decenni a modellare l'aggregato di un quartiere della periferia napoletana. In questa raccolta di testi è alla ricerca di un senso e di una normalità di vita "civile" negata dalla realizzazione di progettazioni urbanistiche e sociali che sono all'origine di un quartiere che non è solo - come in una sorta di "monopoli" - un aggregato di abitazioni più o meno civili assemblate orizzontalmente e verticalmente su quella spianata agricola che era "La Scampia", ma un aggregato umano con i suoi bisogni per la riproduzione biologica, sociale e culturale degli abitanti e la costituzione a suo modo di una polis o di una comunità di vita. Rispetto agli stereotipi diffusi dai media, di cui gli abitanti hanno sempre sofferto, e che ne fanno un caso sociologico da manuale l'autore restituisce un mosaico con le luci e le ombre di questo puzzle che è Scampia, dove convivono parchi di civili abitazioni e lotti di case popolari, iniziative aggregative e culturali di eccellenza e gruppi di criminalità organizzata monumentali edifici pubblici come la Municipalità con il Parco pubblico ma scarsa presenza e fiducia nelle istituzioni. Un luogo in cui "il bene aumenta ogni giorno mentre il male non diminuisce".
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