"Un tissu de revoltes, de seditions et de perfidies". E forse questa l'immagine dell'Impero bizantino che, uscita dalla penna di Montesquieu nel 1734, in quella riflessione sulla caducita degli imperi - quello romano soprattutto - pubblicata col titolo di Considerations sur les causes de la grandeur des Romains et de leur decadence, ha avuto maggior seguito presso i posteri. Emblema delle posizioni illuministiche in materia bizantina essa e stata estesa a tutto il Settecento che, di conseguenza, e diventato il secolo "anti-bizantino" per eccellenza. E dopo Montesquieu Voltaire che, nel 1768, ne Le pyrrhonisme de l'histoire, defini la storia bizantina "l'opprobre de l'esprit humain, comme l'empire grec etait l'opprobre de la terre", o ancora, a fine secolo, Edward Gibbon che dalle pagine del Decline and Fall la dichiarava un "tedious and uniform tale of weakness and misery". Ma e veramente tutta l'eta dei Lumi un unico attacco compatto a Bisanzio, alle sue manifestazioni politiche, religiose, intellettuali? Come questo volume desidera evidenziare, il panorama appare piu complesso e articolato presentando sfumature che smentiscono un quadro omogeneo e uniforme.