Ponte alle Grazie Sivumäärä: 256 sivua Asu: Pehmeäkantinen kirja Julkaisuvuosi: 2020, 17.09.2020 (lisätietoa) Kieli: Italia Tuotesarja:Scrittori
Premio Strega 2021 -ehdokas.
Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2021
Due sorelle, una madre che se ne va. Lisa Ginzburg scava nella fragilità della coppia, tra i calcinacci della famiglia, raccontando con abilità estrosa la fatica femminile di crescere proteggendo e proteggendosi. Fino a sorprenderci con l'ipotesi che gettando via lo scudo si comprenda meglio la battaglia.
«Lisa Ginzburg esercita la capacità di calarsi fino in fondo nelle smagliature dei rapporti affettivi, affondando le mani nella tensione tra sradicamento e ciò che, a torto o ragione, chiamiamo casa» - Cristina Taglietti, La Lettura
«È un romanzo che indica una fuoriuscita luminosa senza nascondere la solitudine, commuove senza essere patetico» - Nadia Terranova, Robinson
Poi lo leggo mi son detta. Poi è diventato adesso. E in poche ore non c'era che pace e bellezza.
Maddalena, la maggiore, è timida, sobria, riservata. Nina, di poco minore, è bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due sorelle, legate dal filo di un'intima indistinzione, hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un'assenza difficile da accettare. Ancora adesso, molti anni dopo, cercano di colmarla con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphili, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma. È proprio a Roma che Maddi, da sempre chiusa nel suo carapace, decide di tornare, fuggendo dai ruoli che la sorella, prima, e la famiglia poi, le hanno imposto. Finalmente sola con sé stessa e con i suoi ricordi, lascia cadere le difese e, rivivendo i luoghi del passato, inverte le parti e si apre alle sorprese che riserva la vita. Padri e madri, amicizie e passioni, alberi e fiumi fanno da cornice a una storia d'amore e di abbandono che, come ogni storia viva, offre solo domande senza risposta. E misura con il metro felice della letteratura la distanza che intercorre tra la ferita originaria e la pace sempre e solo sfiorata della maturità.
Proposto da Nadia Terranova al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:
«Se la famiglia è un’istituzione sociale, un romanzo famigliare è sempre un romanzo politico: racconta i tic e le nevrosi dei legami dentro cui ci ingabbiamo da soli o da cui ci dimeniamo per liberarci, legami fondativi delle relazioni che avremo con il mondo. Nel solco di questa tradizione entra, con raro rigore e suprema eleganza, Cara pace di Lisa Ginzburg, in cui il rapporto fra due sorelle molto diverse è l’occhio con cui guardiamo nella vita dell’una e dell’altra e nella singolare famiglia da cui vengono entrambe. Ginzburg fa una letteratura di piccole storie e grandi dolori; crea un mondo intimo e totalizzante a partire da “un’infanzia esplosa”, un abbandono, una ferita originaria; racconta la timidezza e la sfacciataggine, la fatica e la crescita, il desiderio di proteggere e il bisogno di proteggersi, fino a raggiungere una nuova verità: togliersi di dosso il carapace con cui ogni giorno ci difendiamo è un gesto di libertà che può, all’improvviso, donarci la cara pace di una nuova coscienza e di una raggiunta pienezza. In questo romanzo che non teme crepe e fondali ma sa anche indicare la feritoia da cui può passare la luce, la prosa di Lisa Ginzburg raggiunge una consapevolezza superiore, rivelando una scrittrice intensa e originale, capace di trasfigurare in letteratura i suoi spettri e le sue ombre.»